Cosa succede davvero quando il tuo credito viene ceduto a una SPV
Negli ultimi anni sempre più persone mi scrivono lo stesso messaggio:
"Mi è arrivata una lettera: la banca ha ceduto il mio credito a una SPV. Cosa significa? È un bene o un male?"
Cosa succede davvero quando il tuo credito viene ceduto a una SPV?
La cessione del credito spaventa perché è poco spiegata.
In realtà è un passaggio tecnico preciso: cambia chi è il tuo interlocutore e come ragiona.
Se lo capisci, smetti di subito e puoi riorganizzare la strategia.
Chi è davvero la SPV
La SPV (società veicolo di cartolarizzazione) non è "una banca cattiva" e non è una società improvvisata:
è un veicolo creato apposta per acquistare pacchetti di crediti.
Quando il tuo credito viene ceduto:
-
la SPV diventa titolare per intero del debito;
-
subentra nelle stesse garanzie (ipoteche, pignoramenti, privilegi);
-
può proseguire o avviare la procedura esecutiva.
In pratica, al posto della banca trovi un soggetto che non fa sportello, non fa consulenza, non si occupa di prodotti:
si occupa solo di recupero crediti .
E questa è già una prima differenza importante.
Il vero interlocutore: il servicer
La SPV non lavora direttamente con te.
Affida il fascicolo a un servicer : DoValue, Bayview, Prelios, Fire, Cerved e così via.
Sono loro che, nella pratica:
-
ricevono le tue PEC;
-
rispondere alle richieste di saldo;
-
valutano le proposte;
-
decidere se andare in asta o se chiudere a saldo e stralcio .
Ogni servicer lavora con un modello interno preciso: percentuale di recupero, tempi massimi, carichi di lavoro per gestore.
Non decidono "a sensazione": hanno schemi, indicatori, obiettivi.
Tutto quello che è successo prima… si azzera
Questo è il punto che molti fanno fatica ad accettare.
Quando il credito viene ceduto, tutto quello che avevi impostato con la banca di prima non ha più valore operativo :
-
trattative solo avviate;
-
promesse verbali;
-
buoni rapporti con il direttore;
-
apertura "informali".
Con la cessione, chi compra non eredita la relazione: eredita soltanto il credito e le garanzie .
Nel mio lavoro, ormai, parlare con la banca originaria è quasi un'eccezione.
I crediti scomodi vengono impacchettati e venduti: servono a ripulire i bilanci ea togliere dall'interno pratiche lente, complesse o poco redditizie da gestire.
Da quel momento la storia ricomincia da capo, con un nuovo soggetto che guarda i numeri in modo molto più diretto.
Ogni servicer ha un suo "modo di ragionare"
Un errore che vedo spesso è considerare "le società di recupero" tutte uguali.
Non è così.
Ogni servicer ha:
-
un modo diverso di leggere le perizie;
-
parametri interni differenziali per valutare il margine di trattazione;
-
più o meno apertura su pagamenti rateali;
-
procedura interna più o meno rigida.
Capire come ragiona il servicer che hai davanti è spesso metà del lavoro.
Quando ti presenti con:
-
stato della procedura chiaro;
-
proposta costruita con la loro logica, non con la tua paura;
il tono della trattativa cambia.
Parlare la stessa lingua – quella dei numeri, delle fasi procedurali, dei tempi di incasso – fa una grande differenza.
Non garantisce nulla, ma fa capire subito che dall'altra parte non c'è improvvisazione.
"L'hanno comprato a poco, quindi tratteranno facile": perché è un'illusione
Questa frase la sento dire spesso.
"Se l'hanno comprato al 10%, figuriamoci se non accettino il 20%".
Peccato che le cose non funzionano così.
Nel bilancio della SPV il credito non entra al prezzo pagato, ma al valore nominale.
Quello che hai firmato tu, per intenderci.
La decisione non si basa su "quanto hanno speso loro", ma su:
-
quanto possono realisticamente incassare proseguendo la procedura;
-
quanto costa proseguire (aste, CTU, delegati, legali, tempo);
-
che risultato porterà a casa accettando la tua proposta.
Quindi sì, è vero che la SPV spesso ha più margine rispetto alla banca originaria.
Ma questo non significa automaticamente "più morbida": significa più pragmatica .
Cosa cambia per te, in concreto
Dopo la cessione, di solito accadono tre cose:
-
I tempi si accorciano.
Le SPV non tengono i fascicoli "in sonno": se decidono di muoversi, lo fanno. -
La linea è più netta.
O si va verso l'accordo, o si va verso l'esecuzione. Le mezze misure durano poco. -
Le trattative superficiali non hanno spazio.
Proposte senza documenti, numeri buttati lì, richieste vaghe vengono scartate rapidamente.
Per questo, chi si presenta con il "vediamo cosa si può fare" viene percepito come a rischio.
Chi arriva con una proposta costruita ha molte più possibilità di essere ascoltato.
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Quando la SPV può diventare un'occasione
La cessione non è sempre una cattiva notizia.
In alcune situazioni può aprire spiragli che prima non c'erano.
Penso, ad esempio, a:
-
immobili che valgono meno del debito;
-
aste che rischiano di andare deserte;
-
immobili con problemi (abusi, occupazioni, lavori pesanti);
-
presenza di un acquirente pronto, con una cifra concreta.
In questi casi, chi fa i conti dall'altra parte vede chiaramente che continuare la procedura significa:
-
spendere ancora,
-
attendere ancora,
-
incassare forse.
Se metti sul tavolo un incasso certo, in tempi brevi, con numeri coerenti, la tua proposta inizia a diventare preferibile.
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…e quando invece complica le cose
Ci sono anche scenari in cui la cessione non aiuta:
-
immobile che vale molto più del debito;
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situazione patrimoniale forte del debitore;
-
stato della procedura favorevole al creditore;
-
servicer particolarmente rigido sui parametri di recupero.
Qui il tema non è "insistere di più", ma capire fino a dove è realistico spingersi e quali altre leve si possono usare (tempi, modalità di pagamento, eventuali terzi coinvolti).
In sintesi
La cessione del credito non è di per sé una condanna, ma nemmeno una scorciatoia.
È un cambio di interlocutore, di logica e di velocità.
Se continui a muoverti come se fossi ancora con la banca, rimani indietro.
Se impari a leggere come ragionano SPV e servicer e costruisci la trattativa con la loro logica, non diventa facile, ma diventa gestibile .
Chi ha subito una cessione a SPV spesso si ritrova a trattare con servicer come DoValue, Bayview, Prelios o Fire .
Capire come funziona la cartolarizzazione del credito è fondamentale per gestire un saldo e stralcio o una procedura esecutiva in modo consapevole.
FAQ – Domande frequenti sulla cessione del credito a SPV
➤ La SPV può pignorare i beni come faceva la banca?
Sì. Quando il credito viene ceduto, la SPV subentra nei diritti e nelle garanzie della banca originaria.
Se esiste già un pignoramento, si può proseguire la procedura.
Se non esiste ancora, può iniziare un'esecuzione, nel rispetto delle norme. La cessione non "protegge" il debitore: cambia solo chi è il titolare del credito.
➤ Chi decide se accettare un saldo e stralcio: la SPV o il servicer?
La SPV è il titolare del credito, ma nella pratica la valutazione viene fatta dal servicer che gestisce il fascicolo.
Il servicer analizza i numeri, lo stato della posizione, la proposta e formula una decisione o una controproposta in linea con i mandati ricevuti dalla SPV.
Per questo è fondamentale scrivere e argomentare la proposta come se stessi parlando con chi fa i conti, non con chi "mette solo la firma".
➤ La cessione del credito cambia l'importo che devo pagare?
No.
La cessione non modifica il debito originario : importo, interessi e garanzie restano quelli previsti dal contratto e dagli eventuali atti successivi.
Quello che può cambiare è la disponibilità a trattare e lo spazio di manovra sul saldo e stralcio, ma non per effetto automatico della cessione: dipende da come la SPV valuta la convenienza della tua proposta.
➤ Posso continuare la trattativa iniziata con la banca anche dopo la cessione?
No, non in modo automatico.
Gli accordi solo verbali, le "aperture" informali, le bozze mai formalizzate con la banca originaria non hanno valore dopo la cessione.
Con la SPV e il servicer si riparte da zero: serve una nuova proposta, scritta, documentata, rivolta ai nuovi interlocutori.
➤ La cessione a SPV è sempre una cattiva notizia?
Non necessariamente.
In alcuni casi la SPV, tramite il servicer, può essere più pragmatica della banca originaria, soprattutto quando:
-
l'immobile vale meno del debito,
-
le aste rischiano di andare deserte,
-
i costi futuri di procedura sono alti.
In questi scenari, se si arriva con una proposta credibile, sostenibile e ben motivata, la cessione può aprire spazi che prima non c'erano.
📚 Approfondisci:
- Documenti necessari per il Saldo e Stralcio: Checklist Completa
- Cosa succede dopo il saldo e stralcio: tempi, cancellazione e conseguenze fiscali
- Saldo e Stralcio FAQ: 10 Domande Frequenti | Guida 2024
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